SPETT.DIRIGENTE.SCOLASTICO:ASSEMBLEA.SINDACALE.ON.LINE.UNICOBAS.SCUOLA.MARTEDÌ.9.FEBBRAIO.2021.h.16.00/18.00
Unicobas
Scuola&Università - http://www.unicobas.org
Sede Nazionale e Provinciale di Roma:
Via Casoria n. 16 - 00182 Roma
Tel. 06/7026630
– 06/7027683 – 06/70302626 – Fax 06/62209306 – Email: unicobas.rm@tiscali.it
Da Unicobas al Dirigente Scolastico della Scuola
ROMA, lì (vedi data della mail) Prot.
___________/A.S. Trasmette CECCARANELLI
IN ALLEGATO L’ORDINE
DEL GIORNO PER LA DIFFUSIONE AL PERSONALE
SPETT. DIRIGENTE
SCOLASTICO. L’Unicobas Scuola & Università indice un’ASSEMBLEA
SINDACALE ON-LINE APERTA A TUTTI I COLLEGHI, DOCENTI ED ATA, DI RUOLO E
NON, IN ORARIO DI SERVIZIO, LIBERI DAL SERVIZIO O CON PERMESSO ORARIO (art. 16
C.C.N.L. 2003), AI SENSI DELLA L. 300/70, dalle h. 16.00 alle h. 18.00 per
MARTEDÌ 9 FEBBRAIO 2021, alla quale si potrà accedere presso i link sottoelencati
ASSEMBLEA.SINDACALE.ON.LINE.UNICOBAS.SCUOLA.MARTEDÌ.9.FEBBRAIO.2021.h.16.00/18.00
L’Unicobas Scuola & Università indice
un’ASSEMBLEA SINDACALE ON-LINE APERTA A TUTTI I COLLEGHI, DOCENTI ED ATA,
DI RUOLO E NON, nonché a TUTTI coloro che siano interessati alla SICUREZZA ed
alla QUALITÀ DELLE SCUOLE ed al rispetto di docenti, ata e studenti.
L'ASSEMBLEA SI TERRÀ dalle h. 16:00 alle h. 18:00 di MARTEDI’ 9 FEBBRAIO
2021. L’assemblea verrà svolta in modalità on-line contemporaneamente sia
PRESSO LA PAGINA FACEBOOK Unicobas Scuola & Università che dal CANALE YOU
TUBE dell'Unicobas.
Per partecipare all'ASSEMBLEA:
a) se la si vuole seguire via Facebook cliccare su questo link:
https://www.facebook.com/events/1315019975534860
cliccare su
"Parteciperò" e seguirla il 9 Febbraio allo stesso link dalle h.
16.00,
oppure
b) se la si vuole seguire via You Tube cliccare su questo link:
https://youtu.be/iZtbEob9Ke0
iscriversi al Canale You
Tube dell'Unicobas e seguirla il 9 Febbraio allo stesso link dalle h. 16.00.
Non c'è limite di
partecipazione.
Le domande vanno poste via chat: risponderemo nell'ultima
mezz'ora.
DISCUTEREMO DELLA SITUAZIONE E DEL PERCORSO PER OTTENERE:
[SINTESI] a) Rispetto della sentenza della Suprema Corte di
Strasburgo. Il governo ottemperi: ASSUNZIONE IMMEDIATA TRAMITE GRADUATORIA
PER TITOLI E SERVIZIO dei precari, docenti ed ata, con 3 anni di servizio PER RIDURRE
SUBITO a 10/15 il numero massimo di alunni per classe e potenziare la
gestione delle scuole: altro che “un metro statico dalle rime
buccali” e persino 25/30 alunni e gli insegnanti in pochi metri quadri in
più dei presenti, staticamente bloccati persino a ricreazione e con mascherine
scadenti (non Ffp3)!!! In Belgio hanno riaperto con al massimo 10 alunni e 4
metri quadrati a testa, in Germania e Regno Unito con gruppi di 15 e
separazione di 2 metri (previsti anche in Spagna). Ribadiamo il nostro NO alle
misure scelte dal Comitato tecnico-"scientifico" italiano e al
vergognoso accordo sottoscritto per il rientro da Cgil, Cisl, Uil e Snals. Il
problema non era (e non è) "rientrare" o "non rientrare",
bensì il COME si sarebbe dovuto rientrare (perché, COME HANNO BEN CAPITO OGGI
GLI STUDENTI CHE MANIFESTANO IN TUTTA ITALIA, così NON si POTEVA rientrare): è
ridicolo sentire di "movimenti" (come "Priorità alla
scuola") che si lamentano della situazione SENZA UN ATTEGGIAMENTO CRITICO
CONSEGUENTE non solo per quanto fatto dal governo, ma anche rispetto alla
connivenza ed alle enormi responsabilità dei sindacati pronta-firma, con i
quali costoro contraddittoriamente "manifestano" (fingendo di non
sapere che così li rilegittimano); b) SANIFICAZIONE: la Germania
ha speso 500 milioni in impianti d'aerazione, da noi non s'è fatto nulla:
intervenire per un'immediata SANIFICAZIONE dell'aria nelle scuole (basta con la
vergogna delle classi-frigorifero a causa delle finestre aperte in pieno
inverno); c) AMPLIAMENTO DEGLI SPAZI DIDATTICI con piena
fruizione del patrimonio edilizio inutilizzato (caserme dismesse, etc.)
proprietà di stato, regioni, enti locali: basta con doppi turni demenziali ed
alunni sequestrati senza mensa sino alle 4 del pomeriggio; d) GLI ESEMPI
EUROPEI: la Germania ha un servizio di trasporti dedicati alla scuola,
in Italia s'è fatto ben poco: messa a disposizione immediata del parco pullman
di esercito, finanza, polizia, carabinieri, aviazione e marina per TRIPLICARE
LE CORSE DEI TRASPORTI PUBBLICI cittadini e ferroviari; e) CANCELLAZIONE
DEL CONTRATTO INTEGRATIVO TRUFFA SULLA DDI: quando tutto sarà stato
messo in sicurezza ripartire in presenza, limitando al minimo la Ddi (ex Dad),
solo con una campagna di tamponi, tracciamenti e vaccini per docenti, ata e
studenti seria ed adeguata; f) CANCELLAZIONE DELL’ACCORDO CHE
RIDUCE IL DIRITTO DI SCIOPERO, cancellazione dell’obbligo di
risposta sull’adesione o meno agli scioperi e del contingente di
personale Ata obbligato al servizio; g) INDENNITÀ DI
RISCHIO: 250 euro mensili di indennità di rischio per docenti ed ata
fino al termine della pandemia; h) CONTRATTO: porre termine alla
sospensione del contratto (ultra-scaduto) con un piano triennale: subito 300
euro netti per il personale ata che, in particolare per quanto riguarda le
qualifiche inferiori (collaboratori scolastici, assistenti amministrativi e
tecnici), ha stipendi da fame. Portare parallelamente la retribuzione dei
docenti all’ottavo livello (quello dei vecchi presidi), come è stato
fatto per i Dsga (che hanno lo stesso titolo d’ingresso dei docenti: la
laurea), livello da rivalutare di 300 euro anche per i Dsga, affinché,
nell'ambito di una perequazione complessiva triennale, per tutto il personale
si giunga rispettivamente a 1.000 euro (docenti) e 550 euro (ata) di aumento
netti, agganciando gli stipendi della scuola almeno ai livelli intermedi
(Spagna) relativi alla media retributiva europea.
Collaborate: CONDIVIDETE SUBITO L'EVENTO ed IL
9 FEBBRAIO, già da prima delle h. 16.00, CONDIVIDETE la DIRETTA FACEBOOK e/o
YOU TUBE sul VOSTRO PROFILO e sui GRUPPI SCUOLA AI QUALI siete ISCRITTI.
Inoltre INVITATE GLI AMICI. Chi sarà presente all'evento potrà porre DOMANDE in
CHAT nel corso della diretta: le RISPOSTE verranno selezionate e fornite
NELL'ULTIMA MEZZ'ORA.
Ordine del giorno (completo):
1) Già nel mese di novembre 2020 erano
73.489 ragazzi tra 0 e 18 anni di età sono risultati positivi al Covid-19. La
popolazione scolastica rappresentava il 14,4% dei 510.347 nuovi casi in Italia.
Oggi la situazione è ancora più grave e s'è perso anche il conto dei
tracciamenti. Sia nella prima fase della pandemia, che oggi con la
recrudescenza della stessa (che ha portato da 35 a più di 85mila le vittime),
per non assumere e non investire, hanno disposto ridicole
“distanze” per la scuola, persino se messe a confronto con un
semplice esercizio postale o commerciale. Il Ministero ha adottato
un’unica misura per l’anno scolastico 2020/2021: un solo metro fra
le “rime buccali” (che consente persino 80 cm. di distanza fra i
banchi): metro “statico” (neppure “dinamico”). Sono
rimaste le “classi pollaio”, e per quest'anno non hanno calcolato
neppure il tasso di ripetenza. Ciò ha prodotto classi con anche 20 alunni. Le ventiduemila
sbandierate assunzioni arriveranno per il prossimo anno. Più della metà dei
posti chiesti in più dai Presidi in sede di organico di fatto è stata negata,
persino nelle scuole dell'Infanzia e Primarie. Manca il 50% degli insegnanti di
sostegno. La Germania ha investito 500 milioni di euro per la sanificazione
dell'aria nelle scuole, mentre in Italia si costringono insegnanti e studenti a
stare con le finestre aperte anche per 6/8 ore persino a 5 gradi sotto- zero.
In Belgio hanno riaperto con al massimo 10 alunni e 4 metri quadrati a testa,
in Germania e Regno Unito con gruppi di 15 e separazione di 2 metri (previsti
anche in Spagna). Ribadiamo il nostro NO alle misure scelte dal Comitato
tecnico-"scientifico" italiano per il rientro e all'accordo
sottoscritto da Cgil, Cisl, Uil e Snals.
2) MINISTERO BOCCIATO. RIVENDICAZIONI:
-Ribadiamo ciò che abbiamo chiesto con forza, in
presenza, l'8 giugno al Presidente del Consiglio ed a 5 ministri del Governo
Conte nel corso degli Stati Generali: massimo 10/15 alunni per classe ed
assunzione di 240mila insegnanti (il terzo necessario in più per ridurre le
classi), molte più stabilizzazioni di quanto previsto, anche per il personale
Ata e nella Scuola dell'Infanzia, esclusi dai concorsi banditi. NO al
precariato “usa e getta” (assunzioni a singhiozzo). Le linee guida
e le indicazioni del Cts sono confuse e contraddittorie, non garantiscono né
sicurezza, né buona didattica. Troppo pochi gli investimenti strutturali senza
un radicale cambiamento di orientamento delle ormai trentennali scelte politiche
di impoverimento e dequalificazione della scuola. Con la disponibilità di
220 miliardi da investire per il Paese (84 dei quali a fondo perduto), la
Scuola deve venir posta al centro di un vero progetto di ripresa del Paese.
-Stabilizzazione diretta degli specializzati di
sostegno, percorsi di abilitazione per chi ha esperienza pregressa, onde
evitare che oltre la metà delle cattedre continui a venire assegnata a chi non
conosce l’handicap, e poi istituzione della classe di concorso specifica.
-No al nuovo Pei, che non tiene più in conto diagnosi ed
interventi individualizzati, facendo tornare la scuola alla logica delle
classi differenziali, a tutto detrimento dei diversamente abili.
-Assunzione di almeno 50mila collaboratori scolastici per
coprire i vuoti in organico per la vigilanza, di 20mila fra personale di
segreteria e tecnici, più tutto il personale necessario per sopperire alle
difficoltà dovute alle migliaia di soggetti fragili ed anziani che
(indici Inps) hanno diritto a tutte quelle tutele inizialmente previste e poi
vergognosamente ritirate in buona parte dal Governo.
-Ricordiamo che negli ultimi 30 anni sono state tagliate
300mila cattedre e 70mila posti Ata. Dei miliardi disponibili con il
recovery fund, occorre investirne immediatamente almeno 7 aggiuntivi per le
assunzioni, 7 per il contratto, più i 13 necessari ad un piano pluriennale
per porre in sicurezza l'edilizia scolastica (dopo aver perso 12 mesi),
invece di spenderne 50 per i caccia bombardieri F16, F35 e la portaerei
Trieste, invece di favorire con altri 30 miliardi (almeno) banche e lobbies
speculative e di versarne 6,3 a Fiat-Fca, piuttosto che finanziare ancora per
650 milioni (e contro la Costituzione) i diplomifici privati. Sui circa 40.000
edifici scolastici solo il 10% è a norma per la sicurezza, solo 15.687 hanno il
certificato di agibilità, mentre il restante 60% (70% in Sicilia) non possiede
neanche quello. Solo 5.117 edifici (12%) sono vagamente
“antisismici” ed unicamente 9.824 (24%) hanno il certificato di
prevenzione incendi (Cpi).
-Ribadiamo che occorre far pagare le tasse alle multinazionali
informatiche, invece di dar loro in mano le piattaforme per la didattica a
distanza.
-Ribadiamo che è una vergogna la carenza di almeno 50mila fra
medici e sanitari (anche per la campagna di vaccinazione, destinata a ritardare
di due mesi anche a causa dell'arroganza e delle discriminazioni delle imprese
farmaceutiche americane ed inglesi) perché non sono stati investiti neppure
i 10 miliardi stanziati per la sanità (e s'è lasciato finanche il numero chiuso
a medicina), colpevoli innanzitutto le regioni, col risultato di avere (se ci
sono) solo 11mila terapie intensive (da 5mila che erano) contro le 30mila già
presenti in Germania ai tempi del primo lockdown (salite poi a 50mila).
Si poteva evitare di cadere nella seconda ondata della pandemia, invece di
seguire le peggiori inclinazioni mercatiste di un'estate impazzita dietro
piazze e discoteche zeppe di cretini. Si poteva evitare di affollare le aule
con 25 alunni ed insegnanti in 30 metri quadri nella scuola dell'Infanzia,
Primaria e Media, con un solo metro di distanziamento, anche per 8 ore, quando
in un comune esercizio commerciale non si entra che in due alla volta (altro
che doppi turni!!!).
-Last but not least, la didattica a distanza andava fatta senza
il mito "salvifico" della digitalizzazione, i
ridicoli diktat di Bruschi, dell'Azzolina, dei sindacati di stato
pronta-firma (pronti a a scaricare tutto su docenti ed ata, nonché a limitare
ulteriormente il diritto di sciopero, a cominciare dal vergognoso
contingentamento del personale ata), di tanti dirigenti digiuni di pedagogia,
senza trasformare gli insegnanti tutti, ed in particolare quelli di sostegno,
in tappa-buchi, e nel rispetto della creatività di docenti e studenti.
Ribadiamo l’opposizione alle smart-class, alle riunioni on-line
deregolamentate, nonché all'inserimento della “Dad” nei Ptof
(triennali), voluto dai dirigenti nonostante non lo prevedano neanche i vari
Dpcm, che limitano la Dad (ribattezzata oggi “didattica digitale
integrata”) all'emergenza sanitaria. Giudichiamo risibile, oltre che
vergognoso ed antipedagogico, il diktat estivo della Azzolina sulle 10 ore di
videolezioni dalla prima elementare anche con la scuola in presenza e ben oltre
la pandemia, che salgono a 15 dalla seconda alla fine delle Medie ed a 20 nella
Superiore di Secondo grado. Siamo contro la delocalizzazione degli alunni in
parrocchie, strutture private e case comunali e la gestione sommaria, ridotta o
dequalificata del tempo-scuola, che si concretizza di fatto oggi in un forte
attacco al tempo pieno, a cominciare dal Meridione, ove è stato reso di fatto
impossibile dal mancato arrivo dei docenti in più chiesti dalle scuole in sede
di organico di fatto.
Come denunciavamo dall'inizio, la Dad è stata anche
riproduttrice di diseguaglianza, oltre che di
arricchimento economico per privati: secondo l’Istat almeno il 30% degli
alunni (con percentuali più alte al Sud) è stato discriminato. Fortissimi sono
i rischi dell’uso acritico degli strumenti digitali, soprattutto per la
fascia giovanile più debole: gli studenti in condizioni economico-sociali
svantaggiate e gli alunni diversamente abili. Non c’è nessuna evidenza
che la digitalizzazione migliori comunque il processo di apprendimento, mentre vi
sono certezze negative rispetto all’abuso del digitale.
Effetti negativi sull'organizzazione delle ore funzionali per
docenti ed educatori a causa dell'abuso della Dad:
• attivazione classi virtuali senza controllo, mancato
rispetto della privacy di docenti, famiglie e studenti in assenza di una
piattaforma attivata dal Ministero con piena assunzione di tutte le
responsabilità ed in sicurezza;
• moltiplicazione delle riunioni collegiali on-line,
degli incontri con famiglie e studenti ben oltre gli spazi istituzionalmente
dedicati e con ingerenze e "valutazioni" improprie sui docenti;
• costi non rimborsati e rischi sanitari legati
all’attivazione della Dad (continuità sul video) per docenti, studenti ed
ata;
• disprezzo di mansionario, stato giuridico e norme
del Ccnl.
• orario di sevizio superiore agli obblighi
contrattuali o spalmato sull’intera giornata;
• massa di compiti per gli alunni e/o imposizione
delle sole video lezioni;
Abusi perpetrati nei confronti del personale Ata su:
• mansionario;
• uso d’autorità delle ferie in essere e non
godute;
• presenza a scuola senza garanzie sanitarie in
periodo di pandemia (prima e seconda ondata) e turnazioni improprie;
• sanificazione delle scuole (competenza
Asl).
-Su tutto questo daremo suggerimenti utili per le RSU ed RLS.
-Vogliamo sanificazioni costanti ed adeguate ad opera delle
Asl.
-Vogliamo l'assegnazione di cattedre a tutto l'organico
potenziato.
-Denunciamo che, vergognosamente, “solerti”
dirigenti scolastici, fomentati dal Ministero e dall’Associazione
Nazionale Presidi hanno stracciato ancora una volta il contratto nazionale imponendo
illegittimamente la presenza a scuola dei Docenti nel periodo canonico di
chiusura delle scuole e non rispettando i 15 gg. di continuità spettanti al
personale Ata. Contro tutto questo abbiamo già dato la possibilità di
protestare con uno sciopero ad Agosto, riproposto sulle questioni generali
della sicurezza il 24 e 25 settembre 2020. I Dirigenti (come i
“responsabili Covid”), peraltro, vengono mandati allo sbaraglio,
ed usati dal Ministero come utili parafulmini sui quali scaricare scelte
centrali ridicole (come nel caso degli inutili banchi a rotelle, il cui
certificato di conformità, secondo il Ministero, ridicolmente, deve venire
redatto dalle scuole).
- Le dichiarazioni della ministra ignorano la verità dei fatti.
Alla scuola italiana, sulla quale gravano da 30 anni un'incuria e un
accanimento distruttivo senza pari, per allinearsi all'investimento medio
europeo per l'istruzione mancano circa trenta miliardi di euro, cifra molto
distante dagli impegni di spesa palliativi che vengono esibiti dalla Azzolina
come una grande "conquista".
-Non abbiamo dimenticato la necessità di abrogare le
controriforme della “Berluscuola”,
chiedendo il ritorno immediato ai nuovi programmi del 1985 per la Scuola
Primaria (abolizione del curriculum ciclico) ed ottenendo (insieme
all’Mce) l’eliminazione della barbarie della valutazione in decimi
voluta dalla Gelmini.
-Siamo stati gli unici a chiedere l’innalzamento
dell’obbligo sino al quinto Superiore, ivi comprendendo l'ultimo
anno della Scuola dell'Infanzia, sin dall’a.s. 2021/2022, finita la
pandemia, con l’utilizzazione di quanti avrebbero dovuti essere
assunti oggi per il distanziamento sociale.
-Abbiamo stigmatizzato Invalsi ed alternanza scuola-lavoro e
tutti gli orpelli del minimalismo culturale e dell’aziendalizzazione
della scuola, ricordando la necessità del ripristino nelle Superiori di Primo e
Secondo grado delle ore tagliate di Lettere, Storia, Geografia, Scienze e di quelle
relative al bilinguismo, nonché del ripristino dei laboratori e delle ore
tagliate negli Istituti Tecnici (come prevede peraltro ad un'importante
sentenza mai rispettata).
-Ci battiamo ancora contro la cattiva scuola renziana, la
chiamata diretta e "per competenze", il "bonus premiale" ed
il vincolo quinquennale dopo l'assunzione. Siamo ancora contro la vergogna di
una legge (singolarmente modificata solo per via contrattuale) che continua a
prevedere anche l’abolizione della titolarità di istituto per i docenti.
-Vogliamo un vero stato giuridico per il personale educativo,
che va equiparato ai docenti della Primaria (anche - e non solo - per il bonus
docenti).
-Abbiamo chiesto e chiediamo il preside elettivo.
-Ci battiamo per risolvere definitivamente la questione del
precariato, rivendicando l’attivazione del doppio canale di reclutamento,
ove valgano il servizio e le abilitazioni già conseguite (onde evitare la
necessità di fare più di un concorso), mentre invece viene confermato il
licenziamento dei diplomati magistrali e sono stati tagliati fuori dai concorsi
150mila precari con tre anni di servizio, per i quali chiediamo la
stabilizzazione attraverso un concorso accessibile a tutti. Sono inaccettabili
tempistica e regole del concorso straordinario, così come le nuove regole sul
precariato, con l’unico effetto di far aumentare il contenzioso ed il
divide et impera, viste anche le innumerevoli imprecisioni dell’Ordinanza
Ministeriale e le continue disfunzioni del sistema. È stata vergognosa pure la
prassi di nascondere ai neo-assunti la collocazione dei posti da ricoprire.
-Vogliamo l’estinzione immediata della truffa contro gli
Ata ex Eell: basterebbero 200 milioni per riadeguare stipendi e pensioni, ed
evitare più pesanti sanzioni dalla Ue, dopo ben 10 sentenze favorevoli
pronunciate dalla Suprema Corte di Strasburgo.
-Rivendichiamo l’assunzione degli ex Lsp/Lpu, a
pari retribuzione.
-Vogliamo una scuola vera, anche migliore di quella che ha
preceduto la pandemia. La scuola non deve riprodurre disuguaglianze. Per far ciò, in
concreto, occorrono maggiori opportunità educative per chi ha di meno,
garantire ovunque edifici sicuri ed accoglienti nei quali crescere, imparare e
ricostruire il sapere critico, contro una didattica di stato serva dei subvalori
del profitto e della sola "occupabilità". Scuola, Università e
Ricerca sono oggi minacciate da chi interpreta la crisi attuale come occasione
ottimale per potenziare i processi di quello stesso modello di sotto-sviluppo
sociale, economico e politico incapace di tutelare appieno la collettività
durante le fasi più acute di emergenza sanitaria a causa di un trentennio di
tagli indiscriminati. Siamo molto preoccupati per un'eventuale terza ondata
della pandemia, pandemia che sinora s'è tradotta in un ancor maggiore aumento
delle disuguaglianze, in una ancor più sfrenata competizione tra le scuole e
tra gli atenei con una torsione elitaria dell’acceso agli studi. È invece
il tempo di cambiare assolutamente rotta. Il mondo del lavoro, del precariato e
della disoccupazione ha già pagata cara la crisi economica del 2008: non
vogliamo che nei prossimi anni ci si presenti il conto della crisi determinata
dal Coronavirus e dagli interessi economici e politici che la accompagnano.
Dalla scuola dell’emergenza alla “scuola ricostruita”:
l’Unicobas vuole un contratto specifico per la Scuola (per Docenti ed
Ata) fuori dai diktat del DLvo 29/93 che impedisce aumenti superiori al tasso
di inflazione programmato dal Governo (cosa che ci ha fatto diventare i peggio
retribuiti della Ue), nonché la rielezione del Consiglio Superiore della
Pubblica Istruzione (Cspi), AL MOMENTO PREVISTA PER IL 13 APRILE 2021, con
l’assorbimento da parte dello stesso dell'ambito disciplinare di
Insegnanti ed Ata (fuori dalla giurisdizione dei dirigenti). Questo è
l’unico organismo che può stilare il codice deontologico dei
docenti (figure professionali). Esigiamo il ricalcolo della rappresentanza e
rappresentatività sindacale sulla base di queste elezioni di categoria a
suffragio universale con diritto di assemblea in orario di servizio per tutte
le sigle.
NON MANCARE: CLICCA SU "PARTECIPERO'" E DIFFONDI IL PIÙ
POSSIBILE PRESSO COLLEGHE E COLLEGHI !!!